La tomba della Sinistra
Quello che ha combinato il “compagno” Tsipras in Grecia sancisce la fine di ciò che rimaneva della Sinistra Europea. Anche le epurazioni all’interno del suo partito Syriza la dicono lunga. E Tsipras era stato già sconfessato dall’ex-leader del partito, l’economista Alekos Alavanos, nel film documentario “Il più grande successo dell’Euro”, che avevo commentato qui nel settembre dell’anno scorso.
La cosiddetta socialdemocrazia riformista è già da tempo ingabbiata nello schema dell’Euro e dell’Unione Europea ed ha accettato “quel coacervo di trattati sui quali si fonda che sono espressione del più becero neoliberismo, dal quale è assente ogni sia pur tenue traccia di democrazia” (1). Questo in nome di un non meglio precisato “sogno europeo” che avrebbe dovuto condurre ad un’età dell’oro e di pace per i popoli dell’Unione (da 70 anni comunque già esistente perchè volontà degli americani). E che invece ha portato ad un dominio finanziario dei paesi del Nord a scapito di quelli del Sud e che, inevitabilmente, porterà al ritorno dei nazionalismi. E le tante anime belle de sinistra che blaterano di una fantomatica unione “politica” per risolvere i problemi o ci sono o ci fanno…
La sinistra radicale nelle sue vecchie articolazioni si è praticamente estinta, mentre le sue nuove coniugazioni come Syriza e Podemos hanno continuato a ragionare nei termini “No all’austerità, Si all’Euro” dimostrando di non aver capito nulla ed accettando, di fatto, il principio della cessione di sovranità ad istituzioni tecnocratiche non elette da nessuno che è un gigantesco vulnus del concetto di democrazia.
E’ impossibile dichiararsi di sinistra, ovvero difensori del lavoro, dichiararsi contro l’austerità e poi difendere la grande monetona unica. L’Unione Europea si basa “su una competizione economica forsennata, sulla compressione dei salari e sulla distruzione della domanda interna, tramite una concorrenza spietata tra gli Stati, in un processo di corsa al ribasso del benessere, dei diritti dei lavoratori e dei cittadini degli stati più deboli a favore di quelli più forti” (1). Il risultato sono le misure di austerità. E l’Euro è lo strumento fondamentale per attuare questo malsano progetto.
La resa di Tsipras comporterà un aggravamento ulteriore delle condizioni economiche della Grecia, il cappio verrà stretto giorno dopo giorno, di poco, finchè tra 18 mesi il popolo ellenico si ritroverà al punto di partenza ed ancora più povero. Ed in queste condizioni, la storia insegna, si aprirà un’autostrada per le forze di ispirazione sciovinista come Alba Dorata che faranno leva sulla difesa della Nazione e sul riscatto di un popolo impaurito e tradito dal suo Governo che soffre a causa dello straniero, di ogni tipo.
Ascoltate bene il discorso di Kasidaris, la terminologia che usa, i concetti molto chiari e diretti, la gestualità con lo strappo teatrale del memorandum. Immaginate la propaganda di Alba Dorata che martellerà il popolo greco nei prossimi mesi con questi messaggi e, contemporaneamente, le condizioni economiche che, peggiorando, saranno sua linfa.
Ecco cosa ha combinato il “compagno” Tsipras.
(1) Il Male della banalità: la sinistra nell’epoca del sogno europeo.
il titolo di questo pezzo non sarebbe venuto in mente nemmeno a un giornalista di “libero”. tanta veemenza anti sinistra non se la sogna nemmeno berlusconi. l’autore dell’articolo è sicuro di trovarsi nel MoVimento giusto?
adesso la Destra predilige darsi un’identità con la lotta all’immigrazione o contro la scristianizzazione dell’occidente, forse sarebbe meglio che l’autore si cimentasse con queste nuove sfide alla “razza bianca”.
nel suo copia-incolla dell’articolo citato alla fine l’autore ha dimenticato questo passaggio:
“Ciò che ha fatto da collante è la volontà di rinuncia alla sovranità, l’ideologia del “vincolo esterno” che, nel secondo caso, si è manifestato sottoforma di letterina della BCE e nella spirale anabatica eterodiretta dello spread; entrambi i “vincoli” sono stati fondamentali per il successo del golpe non violento che rovesciò il governo Berlusconi (che, piaccia o no, era stato legittimamente eletto dagli italiani).”
ci voleva tanto gesticolare per far capire da che parte sta?
sarebbe interessante discutere dei contenuti, se ce ne fossero. cmq parlare di difesa del lavoro e di industrializzazione fa venire il sospetto che si parli del secolo scorso.
Non leggo Libero, ma fortunatamente nemmeno il Manifesto.
Berlusconi recitava una parte che era funzionale al sistema dei partiti dove destra e sinistra erano, in realtà, la faccia della stessa medaglia ed avevano bisogno l’una dell’altra per ingannare il popolo italiano diviso tra berlusconiani ed anti berlusconiani. Berlusconi usava tutta una serie di clichè per arrivare all’elettore piccolo borghese che per 50 anni aveva votato DC. Ma mentre andava avanti questa tragica recita, perdevamo pezzi di sovranità e di democrazia, in barba alla nostra Costituzione.
Caro Ulivari, massima libertà nel commentare, ma sui contenuti se si vuole un dialogo. Se si usa la vecchia tecnica di squalificare preventivamente l’interlocutore in premessa (molto cara negli ambienti della sinistra illiberale che riciccia spesso anche nel mondo pentestellato) invitandola ad andare da altre parti, il dibattito nemmeno inizia.
Il bar è uno spazio libero, che le devo dire, scriva un post dove incensare i grandi meriti della Sinistra europea negli ultimi 20 anni se non è d’accordo con le mie posizioni. Sarebbe, però, incoerente poi spiegare l’appartenenza al M5S se esiste una Sinistra così bella. E mi verrebbe anche da pensare che, magari, è qualcun altro ad aver sbagliato allora collocazione.
Le ricordo che qui in Italia ci siamo fatti il mazzo per raccogliere ai banchetti le firme per il referendum sull’Euro (noi saremmo per il NO, anche se dubito che la strada referendaria porti a quel risultato visto i 30 anni di bombordamento mediato pro UE e pro monetona unica), che la lista Tsipras (all’interno della quale c’è quella SEL che passa il tempo ad incensare la Boldrini che espelle i nostri parlamentari e che architetta proposte di legge per chiudere il blog di Beppe Grillo) era nostra antagonista alle Elezioni Europee e siede nell’emiciclo opposto al nostro all’Europarlamento dove abbiamo il nostro gruppo euroscettico dell’EFDD.
Le ricordo che il M5S non ha voluto fare un governo col PD di Bersani e SEL di Vendola e questo non per un curioso ripensamento dell’ultima ora.
Sono stato veemente? Mi creda, ci sono andato leggero.
Non sono solo io, comunque, a criticare la sinistra mainstream socialdemocratica e quella massimalista nata dagli ultimi maquillage cosmetici (Tsipras e Podemos), in primis è quello che rimane della sinistra non allineata a farlo come la rivista Indipendenza (che ha tenuto un incontro sulla sovranità a San Giuliano Terme e che Pagnotta ha documentato in un video sul sito) che parla di capitolazione di Tsipras o Ross@ Pisa che parla di una resa incondizionata di Tsipras al potere economico e politico di una UE guidata dalla Germania.
Le destre neoliberiste hanno fatto egregiamente il loro lavoro usando come quinta colonna la sinistra nelle sue varie articolazioni di coalizione per fare le cosidette “riforme” che ci chiedeva l’Europa. Si sa, gli schizzi di sangue della macelleria sociale non si vedono sui grembiuli rossi… e chi poteva portare avanti la più grande aggressione ai redditi da lavoro senza opposizione sociale?
In Italia mentre si disquisiva delle 35 ore di un Bertinotti in cashmere Missoni, andavano avanti le ratifiche dei trattati europei e si costruiva passo dopo passo una UE dei banchieri e dei mercanti, non certo dei popoli. Si cedeva sovranità e si recepivano implicitamente tutto l’armamentario neoliberista della finanza e dei mercati. Poi hai voglia a fare referendum sui beni comuni e sui servizi pubblici.
Quando è arrivato il suppostone del Fiscal Compact, paradossalmente, l’inconcludenza dell’ultimo (e non solo) Governo Berlusconi, distratto da “altre” priorità, rappresentava un ostacolo a causa della sua inerzia. Per cui si è usata la finanza speculativa per agire sullo spread e sulle quotazioni del titolo Mediaset e Berlusconi è tornato subito a più miti consigli.
Siccome Berlusconi era odiato a sinistra, tutti felici della sua deposizione, non pensando che dal punto di vista democratico questo era gravissimo poichè invece di andare ad elezioni ci siamo ritrovati Mario Monti (che nessuno aveva votato) che ha piazzato di fila Fiscal Compact, pareggio di bilancio in Costituzione e riforma Fornero delle pensioni, tutto sotto la regia di Napolitano del quale, le ricordo, abbiamo chiesto non a caso l’impichment.
Francamente sono abbastanza incazzato che la mia IMU ed il taglio ai servizi pubblici essenziali sia servito ad attivare il fondo “salva” Stati che hanno permesso alla Grecia di restituire i debiti verso le banche private tedesche, francesi, olandesi e belghe (che avevano creato il casino prestando soldi a go go ai greci oltre ogni ragionevolezza e prudenza) ed accollare questi debiti ora sugli Stati Nazionali.
E poi ci siamo trovati Letta e poi Renzi mai passati dalle urne e maggioranze trovate in Parlamento (pure con nostri fuoriusciti!) sempre sotto la regia di Napolitano.
Ste categorie di destra e sinistra non hanno veramente senso all’interno della gabbia della UE e della monetona unica e la vicenda Tsipras è lampante a riguardo. Un socialdemocratico tedesco è prima di ogni cosa tedesco, e tra il benessere di un tedesco e quello di un greco sceglierà sempre il primo.
Quelli che vanno ristabiliti, prima di collocarsi a destra o sinistra, sono i fondamenti della democrazia e della sovranità dei popoli.
Nel momento in cui Tsipras si siede al tavolo dei bari legittimando le regole di quel tavolo, ha già perso. E perde nel peggiore dei modi, avendo illuso il suo popolo. Ma vedo che è difficile capire sto concetto.
Ho osato attaccare la sacralità del santuario della sinistra? Francamente me ne infischio per citare Clark Gable in Via col Vento.
La gente che era o si sente ancora di sinistra farebbe bene a svegliarsi e razionalizzare di esser stata tradita dai propri beniamini, invece di aver la stessa reazione che hanno i piddini bersaniani nei confronti del M5S: invece di prendersela con l’inadeguatezza dei propri leaders, se la prendono da due anni con quelli che ne hanno favorito soltanto la manifestazione.
Saluti
ok, ben vengano le analisi oggettive e indipendenti dalle ideologie, quando è possibile.
“Chapeau!” per A.A.
brevemente: mi voglio scusare con voi attivisti pisani per il tono polemico e saccente assunto nei miei commenti. voi vi conoscete tutti e chi è questo – cioè io – che nessuno sa chi è e scrive cose astruse che giudica chi fa parte del MoVimento e chi no?
quanto poi al contenuto della polemica ho preferito defilarmi perché questa cosa di destra e sinistra veramente non se ne può più. mi sono reso conto poi che il livello di discussione su problemi politici è un po’ quello giornalistico, i bersani, i berlusocni, il pil, che sinceramente è per me come parlare d’amore sulla base di qualche sito porno. nel MoVimento ci sono gli xenofobi come i reazionari e non c’è bisogno di essere di sinistra per capirlo. tant’è, ai posteri..
per come lo capisco io il MoVimento è la più grande opportunità politica degli ultimi decenni e sta raccogliendo le migliori energie in italia, qualche volta non solo quelle.