Come disperdere un patrimonio: il Corsera.
Il 6 agosto scorso il Corriere della Sera ha pubblicato un editoriale di Aldo Cazzullo in prima pagina. Uno si aspetterebbe, visti i tempi, una sferzante reprimenda contro una riforma costituzionale affrettata figlia del “patto del Nazareno”, portata avanti a colpi di canguro e tagliola. Oppure una dura critica ad un Governo che ha favoleggiato una crescita “prudenziale” del Pil dello 0,8% ed in base a quello ha distribuito 80 Euro prima delle Elezioni Europee ai lavoratori dipendenti (promettendoli pure a partite Iva e pensionati) e che, in realtà, è riuscito nell’impresa di mandarci in recessione (-0,2% nel secondo trimestre del 2014).
Ed invece no, tanto per cambiare, ecco la solita “sferzata” contro Grillo ed il MoVimento 5 Stelle dal titolo “Come disperdere un patrimonio”. E solita è la prassi: per mostrarsi “imparziali” si criticano brevemente Renzi o Berlusconi le cui travi vengono, però, descritte bonariamente come peccatucci veniali al quale poi segue una paternale nella quale le pagliuzze dei pentastellati diventano peccati capitali da stigmatizzare col piglio del censore inflessibile. Il tutto sintetizzabile con il mantra: “E’ sempre colpa (comunque) dei grillini”. Si arriva persino a buttare nel calderone il metodo stamina ed il Comune di Livorno, così en passant e senza approfondire la questione “cure compassionevoli”, censurando chi “asseconda le paure e le superstizioni antiscientifiche”.
E poi, che non fa mai male, giù contro il “rito catartico delle espulsioni on line”, perché la coerenza in questo Paese, si sa, non è una virtù apprezzata.
Sulla presunta loro inadeguatezza ci hanno già pensato i senatori del M5S a rispondere. Io avrei aggiunto che girotondini e popolo viola, così solerti a manifestare contro Silvio Berlusconi quando era “il Cavaliere Nero”, attualmente risultano rapiti dagli alieni…
Su Beppe Grillo “unico politico già in vacanza” lapidariamente: non è un politico e non è un eletto. Gli eletti del M5S sono a Roma a fare il loro dovere, da più di un anno. Non certo come altri che si sono ripresentati in Senato dopo mesi di assenza ininterrotta e rispariranno ora che la riforma del Senato è passata…
Ma il capolavoro si raggiunge con il seguente periodo: “Al netto di un linguaggio inaccettabile, Grillo poteva rappresentare non soltanto uno sfogo alla protesta, ma anche una novità utile a scardinare un sistema ingessato. Chi l’ha votato, oltre a denunciare corruzione e privilegi scandalosi, voleva sbloccare un assetto in cui al fallimento di Berlusconi corrispondeva l’inadeguatezza del Pd di Bersani. Grillo è stato il volto italiano di una tendenza diffusa in tutto l’Occidente (determinante anche per il successo di Renzi): la rivolta contro le élites , il rigetto dell’establishment ; e la dinamica in cui i 5 Stelle si muovono non è più tra destra e sinistra, ma tra l’alto e il basso della società”.
Si fa sommessamente notare che le élites e l’establishment sono più vive che mai, perfettamente rappresentate dal premier Renzi (non a caso l’elettorato montiano si è trasferito armi e bagattelle nel Pd), dai suoi “giovani” e dal “declinante” Berlusconi nelle vesti di padre nobile (!) della Terza (?) Repubblica…
Il Corriere della Sera è stato il giornale di riferimento di quella classe dirigente nordista, in particolare lombardo-milanese, che è la principale responsabile del declino morale, etico ed economico dell’Italia. Il Sud, infatti, non ha mai contato e non conta nulla nelle scelte importanti di questo Paese. Qual’è stata la moral suasion esercitata da questo quotidiano per contrastare il declino della Nazione negli ultimi 20 anni? Se si sfogliassero le rassegne annuali si riscontrerebbero verso i responsabili del crollo della Nazione gli stessi toni usati, la stessa veemenza e costanza degli attacchi a Grillo, Casaleggio ed il M5S?
E delle venti milioni di copie gratuite e cassettate prima delle Elezioni Europee dell’edizione speciale sulla fantomatica “ripresa” ne vogliamo parlare?
L’Unità, la cui unica ragione di vita sembrava oramai essere la guerra al M5S, ha chiuso i battenti. Il tempo, la Rete e le crisi economica sono stati implacabili. Chi sarà il prossimo?
Per i quotidiani cartacei (che in Italia non hanno mai avuto molti lettori) ultimamente è proprio un momentaccio, dopo la televisione e Internet la crisi economica è stata proprio l’ultima mazzata. L’ultimo disperato tentativo di salvare capra e cavoli sono le fusioni, vedi per esempio l’ultima tra Stampa e Secolo XIX.
Ottimo articolo che denuncia facilmente la pochezza di un giornaluccio come il Corriere della Sera, che ovviamente non affronta i veri problemi e si guarda bene dal criticare la situazione attuale scivolando nel gossip antiM5S, ma questo è quello che sono autorizzati a scrivere queste persone che si autodefiniscono giornalisti sulla stessa carta che stanno sprecando inutilmente.
Questo articolo sull’articolo ci permette di constatare che nel gossip stanno diventando bravini , non tralasciano nessuna sfumatura, ancora non hanno raggiunto il livello degli articoli su Corona e Lele Mora, ma avranno modo di migliorare se sopravvivono i contributi statali all’editoria.
Una imprecisione a parer mio è nel ricordare che in campagna elettorale 20.000.000 di copie “gratuite” sono state distribuite agli italiani, ma dato che “gratis” esiste solo sul vocabolario conveniamo che “regalare” è morto e “prestare” di questi tempi è in prognosi riservata con esito intuibile, dobbiamo quindi accettare che le sovvenzioni dello Stato all’editoria provengono dalle nostre tasse, niente di gratuito, volenti o nolenti paghiamo noi a vantaggio unico di coloro i quali amano farsi prendere per i fondelli.
L’unico neo è l’incomprensibilità di quanto scritto da parte degli elettori del PD causa la cieca e congenita tifoseria per la stampa di partito, ci saranno delle eccezioni ma per la mancanza di argomenti a confutare le verità descritte assumeranno l’oramai consunta posizione del “finto tonto”.