Una delle parole che dipingono meglio il nostro tempo è “postproduzione“, perché ormai siamo ben oltre la riproducibilità dell’opera d’arte così cara a Andy Warhol. L’informatica consente ogni aggiustamento e si perde così tutto il fascino della diretta, quel piacere un po’ sadico del teatro, dove lo spettatore può ammirare a tu per tu il talento dell’artista, ma nello stesso tempo quasi spera che prenda una papera o una stecca, per sentirlo più umano e quindi più vicino a lui. La politica a volte si fa ancora in diretta e Alessandro di Battista, di passaggio alla festa de “Il Fatto Quotidiano”, alla Versiliana di Pietrasanta, lo scorso 3 settembre 2017 ha umanamente steccato. Artefice di tutto il giornalista Peter Gomez, che ha chiesto cosa sarebbe successo del limite dei 2 mandati (in vigore per gli eletti del MoVimento 5 Stelle), qualora la prossima legislatura dovesse durare poniamo solo 6 mesi.… read more →
Nell’Italia tripolare scaturita dalle elezioni politiche del 2013, la Lega non può vincere le elezioni, perché gli manca il Sud. Neanche il PD può vincere le elezioni, perché gli mancano i giovani ed il Nord. Forza Italia nemmeno può vincere le elezioni, perché ha esaurito la sua spinta propulsiva. Quanto al MoVimento 5 Stelle, è primo solo in Sicilia (forse), ma giusto perché nella particolarissima situazione isolana gli altri gruppi politici sono frantumati. Poi, facendo la somma algebrica nazionale, il MoVimento può aspirare ad essere la lista più votata, ma solo se non si vota in collegi uninominali senza recupero dei resti. Le debolezze delle varie liste, d’altronde, non possono essere compensate con le tradizionali coalizioni delle tornate elettorali precedenti, perché in questa legislatura che si sta concludendo la tensione politica tra i vari gruppi è andata ai massimi. E il MoVimento 5 Stelle non si coalizza con nessuno, per… read more →
Stavo preparando questo post quando è arrivata la BREXIT al termine di una nottata emozionante durante la quale i sondaggi sono stati per l’ennesima svolta smentiti, per cui si consiglia ad Enrico Mentana di non fare più maratone televisive notturne. Qualcuno, credendo ai sondaggi, si era pure affrettato a scaricare Nigel Farage… Che dire: ho goduto! La working class britannica se ne è allegramente infischiata delle indicazioni dei sindacati che volevano il ‘Remain’ ed ha votato in massa per il ‘Leave’. Il 66% dei giovani, quelli della generazione Erasmus con la quale la propaganda di regime ci ha ammorbato nei giorni successivi al voto, manco si è recato alle urne! La reazione isterica e terroristica dei mass media italiani e dei suoi vari influencer che pontificano dalle TV è lo specchio della classe dirigente italiana che li controlla. Una borghesia liberista dei salotti buoni, trasversale e transfrontaliera, che con la UE… read more →
E come si temeva il referendum sulle trivellazioni non ha raggiunto il quorum. Nonostante la martellante campagna sui Social Network e l’endorsement di molti vip del mondo dello spettacolo e dell’editoria, la sostanziale poca copertura televisiva ed una mirata disinformazione, anche sulla carta stampata, hanno prevalso e soltanto il 32% degli italiani si è recato alle urne. La RAI ha mostrato per l’ennesima volta di essere l’house horgan del partito di maggioranza e questo dovrebbe far riflettere sull’iniquità del canone obbligatorio per un servizio pubblico non indipendente. Per ora, stante l’attuale situazione demografica del Paese, la televisione riesce ancora a prevalere sulla Rete ed è bene che questo venga compreso, in quanto, come già successo per le Elezioni Europee, la situazione reale rischia di essere distorta dalla lente dei social network sui quali sembrava che l’Italia intera sarebbe andata a votare. Il referendum, purtroppo, è stato caricato di un significato… read more →
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