“Pericolo scampato anche questa volta…„ penseranno i più, e a ragione, riflettendo sui risultati di queste elezioni politiche nazionali in Germania e confrontandole con quelle francesi che hanno visto la destra della Le Pen battuta da Macron. La “Alternativa per la Germania”, la nuova destra nazional-razzista, non era certo paragonabile per tradizione e dimensioni alla destra francese, ma la sua ascesa era prevista e temuta da tutti. Nelle precedenti politiche nazionali l’Alternativa non era riuscita ad entrare in parlamento e oggi invece è il terzo partito dopo democratico-cristiani, che restano i primi, e socialdemocratici, che perdono insieme ai primi circa il 15% dei voti. I socialdemocratici fanno già sapere che non si proporranno per una nuova coalizione e quindi si parla di una possibile Coalizione Giamaica, non nel senso della liberalizzazione della marijuana, ma perché al nero del partito della Merkel, si aggiungerebbero i Verdi, rimasti stabili, e il giallo… read more →
Mao Tse-tung, un tempo, disse: “Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente”. Di confusione a sinistra, di questi tempi, ce n’è in gran quantità e tutte le paturnie all’interno del PD si sono, finalmente, consumate con lo strappo di una scissione dei vari Bersani, Speranza, D’Alema, Errani, Rossi etc. E’ nato un nuovo soggetto politico, “Art. 1 – Democratici e Progressisti” il cui acronimo DP richiama quello di Democrazia Proletaria, il partito di estrema sinistra di Mario Capanna. Tra l’altro nasce subito con una grana in quanto, in Calabria, questa dicitura è già stata usata per una lista DEM. E DP è una sigla a specchio di PD. A sinistra si assiste, dunque, ad una notevole frammentazione che non è storia nuova, ma quello nuovo è il contesto storico oltre al fatto che tra tanti generali mancano poi i soldati ed i voti… Inoltre una sintesi tra tutti questi soggetti rischia soltanto… read more →
Nigel Farage è veramente un lord inglese ed un sincero democratico, oltre che un politico vero. Con grande pragmatismo britannico, ha perdonato l’alleato inaffidabile italiano e lo ha ripreso nell’EFDD (se no i nostri allegri europarlamentari starebbero, ora, sotto qualche ponte di Brussels senza più fondi) ovviamente cacciando dalla co-presidenza del gruppo il pingue David Borrelli, artefice dell’incredibile trattativa per entrare nei liberali europei dell’ALDE. La cosa più assurda che Borrelli e C. hanno tentato di allearsi con il peggior nemico di Farage ovvero il belga Guy Verhofstadt (lo vedrete stravaccato in prima fila), in servizio permanente all’Europarlamento da anni, sostenitore accanito di trattati europei e monetona unica. Anche il tempismo di Borrelli rende quell’accordo una delle peggiori mosse politiche degli ultimi anni e se la gioca con la mossa di Cuperlo di schierarsi con il SI al referendum costituzionale due giorni prima del voto… Infatti si voleva entrare in… read more →
La designazione di Donald Trump a candidato presidente repubblicano alle elezioni statunitensi del novembre 2016 è un avvenimento che ci aiuta a rispondere a 4 domande. § 1 – Quanto valgono i sondaggi? Zero, riescono ad anticipare solo quello che è già ampiamente noto a prescindere (esempio nessun gruppo politico italiano è attualmente in grado di conquistare il 51% dei voti). Trump ha iniziato la sua campagna elettorale venendo dato ampiamente per sconfitto praticamente da tutti gli altri candidati repubblicani, perché i sondaggi semplicemente non avevano previsto quali persone barra ceti sociali sarebbero andati a votarlo. Negli Stati Uniti da tempo immemorabile alle elezioni vere e proprie vota solo circa la metà degli elettori e alle primarie, ovviamente, molto meno. Già, ma in una situazione estremamente composita sia dal punto di vista sociale che etnico, il risultato può facilmente essere sovvertito a seconda di chi, il giorno delle elezioni, va… read more →
• Parlamento Europeo, Brussels, 28 Giugno 2016 • Nigel Farage MEP, Leader del UK Independence Party (UKIP), Co-Presidente del Gruppo Europe of Freedom and Direct Democracy (EFDD) al Parlamento Europeo – http://www.nigelfaragemep.co.uk @Nigel_Farage • Dibattito: Risultato del referendum nel Regno Unito Trascrizione: Divertente vero? Quando, 17 anni fa, entrai in questo Parlamento e dissi che avrei guidato una campagna per portare la Gran Bretagna a lasciare l’Unione Europea, rideste tutti di me. Beh, devo dire, che ora non ridete più. E la ragione per cui siete così irritati, la ragione per cui siete così arrabbiati è perfettamente chiara, lo si capisce da tutti i diverbi di questa mattina. Voi, come progetto politico, vi state smentendo. Negate che la vostra moneta stia fallendo. Beh, guardate solo il Mediterraneo, con la politica di imporre la povertà sulla Grecia e sul resto del Mediterraneo, avete fatto molto bene direi. Siete in contraddizione per… read more →
• Parlamento Europeo, Strasburgo, 8 Giugno 2016 • Nigel Farage Eurodeputato, Leader del UK Independence Party (UKIP), Co-Presidente dello Europe of Freedom and Direct Democracy (EFDD) Group al Parlamento Europeo – http://www.nigelfaragemep.co.uk@Nigel_Farage • Dibattito: Mid-term review of the EU Investment Plan Commission statement Trascrizione Quelli che hanno definito il piano di investimenti Juncker un fragoroso successo devono solo dare un’occhiata ai posti vuoti questa mattina. L’idea che dieci miliardi di capital privati stiano arrivando per progetti congiunti con voi, ragazzi, penso sia francamente una pia illusione. Eppure il Sig. Cameron, di sicuro felicemente, ha impegnato sei miliardi di sterline dei nostri soldi su questo progetto, se mai sarete a corto di denaro basta che chiediate al Sig. Cameron perché lui pagherà sempre. Ma penso che questi grandi progetti in varie maniere stanno spargendo i semi della fine di questo progetto politico. Arrivai qui nel 1999 e mi sedetti in fondo… read more →
In questo momento gli USA ed i loro più stretti alleati, in primis i britannici, rappresentano IL vero pericolo per la pace. La terza guerra mondiale potrebbe iniziare come conflitto locale (Ucraina, Siria) e rapidamente espandersi su scala globale. Già Nixon disse pubblicamente più di 40 anni fa che lo stile di vita americano non era negoziabile e davanti ad una colossale crisi economica la classe dirigente statunitense non si farà scrupoli nel cercare di cancellare il proprio debito sull’estero e di impossessarsi delle ultime risorse naturali strategiche. Per l’Italia ed i suoi interessi economici e strategici sarebbe un bene uscire di corsa dalla NATO e dichiarare la propria neutralità, ritagliandosi un ruolo di paese mediatore nell’area mediterranea e di coordinatore di progetti di cooperazione economica e tecnologica in partnership con Russia e Cina.
Nonostante l’oscuramento mediatico, pressoché totale da parte dei media italiani (ci si chiede a cosa serva il pagamento coercitivo del canone RAI), sull’andamento della Guerra contro il califfato dell’Isis, i terroristi di Al Qaeda e la sedicente opposizione siriana portata avanti delle forze militari fedeli al presidente Assad, appoggiate dai reparti hezbollah libanesi e da un contingente di 7.000 volontari iraniani, le notizie fortunatamente arrivano dal Web e sono positive. Le sorti della guerra sono state ribaltate dall’ingresso sullo scacchiere siriano della Federazione russa che, da novembre, ha iniziato una pesantissima campagna di bombardamento aereo e missilistico ordinata dal presidente Vladimir Putin. I numeri parlano chiaro: 5.700 missioni di volo, oltre 10.000 obiettivi colpiti. Senza questo intervento la Repubblica Araba Siriana non esisterebbe più. Dopo il proditorio abbattimento del caccia bombardiere Sukhoi-24 nello scorso dicembre da parte dei turchi, lo spazio aereo a nord è ora protetto da batterie missilistiche… read more →
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