Il dopo elezioni del 4 marzo sta mostrando quanto il Sistema presidi militarmente la televisione che resta il media con maggiore capacità, tuttora, di arrivare alla gente. Incredibile come il leit motiv delle trasmissioni dove si parla di politica sia rimasto identico a quello visto nei mesi precedenti al voto. Ora che il PD ed affini (LeU) sono stati usati più o meno consapevolmente fino a condurli al suicidio politico, per l’establishment è tempo di condizionare chi ha vinto le elezioni ammonendoli che l’UE ci guarda e bisogna continuare nel solco delle stesse ricette economiche precedenti, in poche parole un’altra bella dose di austerità. Da mesi imperversano gli alfieri del rigore dei conti pubblici ovvero mister Carlo ‘spending review’ Cottarelli e la prof.ssa Elsa ‘crocodile” Fornero pontificando con il solito “non c’è alternativa” tanto caro agli elettori ricchi e conservatori di centrosinistra (vedasi Eugenio Scalfari) che vorrebbero, ora, condizionare il… read more →
Cosa comporterebbe ridurre del 40% in 10 anni il rapporto debito pubblico/Pil? Visto che in questa campagna elettorale se ne sentono ogni giorno di tutti i colori e la stampa italiana non informa e non approfondisce, facciamo allora noi dei rapidi conti: l’Italia ha un Debito Pubblico di 2.218 mld di Euro e un Pil di 1.673 mld di Euro, quindi un rapporto del 132,6%. Ipotizziamo, per assurdo, che possa avvenire una crescita costante del Pil per 10 anni senza aumento della spesa pubblica e, quindi, rinunciando agli effetti del moltiplicatore fiscale (1,63 per la spesa in consumi di beni e servizi ed 1,55 per gli investimenti pubblici). Ipotizzando un tasso di crescita del PIL positivo dell’1,5% nel 2018, 1,7% nel 2019, 1,9% nel 2020 e del 2,2% (che è l’attuale tasso di crescita medio dell’Eurozona) per gli anni successivi fino al 2027, avremmo al decimo anno un Pil di… read more →
Ho voluto visionare una seconda volta, ieri in prima visione televisiva su Rai 3, il documentario italiano Piigs (già visto a Giugno al Cinema) per esprimerne un giudizio. Chi ancora non lo ha visto può farlo su RaiPlay.it a questo link. Sono curioso di sapere i dati di ascolto dell’Auditel considerando una collocazione in palinsesto veramente infelice, di sabato alle 23:50. Per di più iniziato ben dopo le 24:00 e preceduto da un pessimo TG3 nel Mondo nel quale un eurista ed eurofilo, inviato speciale del Sole 24 Ore, ha chiosato sul programma con il solito intervento luogocomunista ed eurista del “non c’è alternativa”. Quella che era stata la mia impressione a caldo, ieri è stata confermata. Il documentario è sicuramente un lavoro positivo per la divulgazione massiva di consapevolezza contro l’Euro, le regole dei trattati costitutivi dell’Unione Europea e le politiche di austerity, ma trovandoci nel 2017 si poteva… read more →
Sul quotidiano Il Tirreno (Gruppo Espresso – La Repubblica della famiglia De Benedetti) di alcuni giorni fa, a pagina 3 del nazionale, c’era un articolo dal titolo “M5s, strategia a corto raggio” del politologo emerito prof. Gianfranco Pasquino. Tralasciamo i concetti espressi da Di Maio che rappresentano il nuovo corso €uropeista del MoVimento post votazione per entrare nell’Eurogruppo dell’ALDE di Guy Verhofstadt, sui quali ognuno valuterà come meglio crede il 4 marzo 2018. Disarmante è, però, dimostrare nel 2017 di non aver capito nulla dalla vicenda greca e dall’operato maldestro del duo tragicomico Tsipras – Varoufakis durante le trattative con la Troika. Leggendo l’articolo è lecito chiedersi perché uno scienziato politico come Pasquino si avventuri sul terreno dell’economia monetaria quando non ne ha evidentemente padronanza e perché un quotidiano, invece di informare sui fatti, pubblichi opinioni, viziate da pregiudizio, su questioni tecniche senza nemmeno verificarne un minimo la correttezza, soprattutto… read more →
Stavo preparando questo post quando è arrivata la BREXIT al termine di una nottata emozionante durante la quale i sondaggi sono stati per l’ennesima svolta smentiti, per cui si consiglia ad Enrico Mentana di non fare più maratone televisive notturne. Qualcuno, credendo ai sondaggi, si era pure affrettato a scaricare Nigel Farage… Che dire: ho goduto! La working class britannica se ne è allegramente infischiata delle indicazioni dei sindacati che volevano il ‘Remain’ ed ha votato in massa per il ‘Leave’. Il 66% dei giovani, quelli della generazione Erasmus con la quale la propaganda di regime ci ha ammorbato nei giorni successivi al voto, manco si è recato alle urne! La reazione isterica e terroristica dei mass media italiani e dei suoi vari influencer che pontificano dalle TV è lo specchio della classe dirigente italiana che li controlla. Una borghesia liberista dei salotti buoni, trasversale e transfrontaliera, che con la UE… read more →
Il debito può piombarti addosso all’improvviso o puoi costruirtelo giorno per giorno. A molti amministratori di Enti barra Aziende pubbliche il debito è arrivato da un giorno all’altro, perché il governo aveva tagliato inopinatamente i fondi. Liberismo applicato: la spesa pubblica nei servizi che possono teoricamente essere privatizzati va ridotta, in modo da accelerare al massimo la privatizzazione. Cioè abbiamo da una parte il politico sfascista che vuole affossare il servizio finora pubblico e creare con ciò il necessario consenso alla privatizzazione (dipinta come la soluzione di tutti i mali creati in realtà dal politico medesimo) e dall’altra parte troviamo l’amministratore, chiamato a dare gli stessi servizi di prima con meno fondi, neanche fosse Mandrake. Ma gli italiani, si sa, sono convinti che gli Enti pubblici sono solo una grande mangiatoia e che quegli stessi servizi, se tutti fossero onesti, potrebbero essere garantiti praticamente gratis. Ecco, uno dei miei grandi… read more →
Le prossime amministrative della primavera 2016 riguarderanno diverse grandi città italiane e quindi, se vanno male per Renzi, potrebbero ridimensionarlo alquanto sul piano dell’immagine che lui tenta disperatamente di costruirsi, cioè quella del vincente di successo. Sul piano mediatico la grande protagonista della tornata sarà senz’altro Roma. Come mi hanno confermato anche alcuni amici romani di passaggio a Pisa, la parabola del fu sindaco Marino aveva imboccato il viale del tramonto ben prima dei mitici funerali Casamonica. Sotto Alemanno, come ampiamente riportato dalle cronache, i due servizi più importanti di competenza comunale (raccolta rifiuti e trasporto pubblico) erano andati ampiamente in tilt, ma sotto Marino erano vieppiù peggiorati. Ovviamente disastri di questo genere non si fanno in due anni e neppure in cinque, è chiaro che vanno chiamate in causa le amministrazioni precedenti di Rutelli e Veltroni. Prima ancora della corruzione (che in Italia non manca mai), è una cosa semplicemente… read more →
In Italia, lo sanno tutti, ci sono 60 milioni di Commissari Tecnici, compresi quattro milioni e passa di stranieri ormai stabilmente residenti in Italia e che nel linguaggio universale del calcio si sono subito trovati a casa. Solo pochi reietti, come il sottoscritto, continuano a non capire in cosa consista un fuorigioco. Ma negli ultimi anni abbiamo scoperto che in Italia ci sono anche 60 milioni di economisti. Del resto, questo è il paese dove un distinto signore labronico ha fatto per 14 anni il Governatore della Banca d’Italia con una semplice laurea in Lettere, stupendosi lui per primo. E dopo le magre figure rimediate ultimamente dagli economisti con 3 lauree (quelli che la crisi non l’avevano prevista e quelli che la crisi era superata), ormai un po’ tutti si sentono autorizzati a dire la loro in tema di economia e ne abbiamo davvero sentite tante. Ci sono quelli che… read more →
La lotta per la messa in sicurezza del debito pubblico italiano è da tempo persa. Il punto di non ritorno è già stato superato, ma l’ostinazione dei governanti italici, in ossequio al diktat della troika europea, è inscalfibile. Eurostat ha certificato il dato “mostruoso” che nel primo trimestre del 2014 in Italia il rapporto tra debito pubblico e Pil è salito al 135,6% dal 132,6% del trimestre precedente. Nello stesso periodo dell’anno scorso si attestava al 130,2%. In termini assoluti, secondo i dati di Bankitalia, a fine marzo, il debito pubblico si attestava a 2.120 miliardi di euro. Secondo l’ultima statistica mensile disponibile, relativa alla fine di maggio, il debito pubblico ha toccato il nuovo massimo storico di 2.166 miliardi!!! Il Centro Studi di Confindustria informa che la prospettiva più probabile per l’economia italiana nel 2014 è una “dinamica piatta“ cioè la crescita annua dello 0,8% prevista dal Governo è… read more →
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