“Prima di cominciare a combattere contro la mafia, devi fare un’analisi di coscienza: solo quando avrai sconfitto la mafia in te, potrai combattere quella presente nel tuo gruppo di amici. La mafia infatti siamo noi stessi e il nostro modo sbagliato di comportarci.” Queste parole, pesanti come pietre, provengono dal diario di Rita Atria (1974-92), una ragazzina siciliana diciassettenne che più di venti anni fa decise di opporsi a tutta la sua vita passata e di denunciare chi le aveva ucciso il padre, il fratello e la sua infanzia stessa. Una denuncia che la costringerà ad abbandonare tutto e ad iniziare con la cognata, Piera, la vita da segregata di una testimone di giustizia. Ma solo per pochi mesi. Nell’estate del 1992, con le stragi di Capaci e via d’Amelio, Rita perderà con Borsellino la sua nuova figura di riferimento e deciderà di togliersi la vita. Il magnifico libro di Petra Reski, scrittrice… read more →
In teoria è semplice: negli stati moderni, i politici eletti decidono cosa va fatto e i tecnici lo fanno (ma funzionava così anche negli stati antichi, quando i regnanti assurgevano al trono senza elezione, ma i tecnici c’erano già allora). Poi però, come sempre, nel passare dalla teoria alla pratica le cose si complicano. Non c’è mai un unico modo per fare le cose decise dai politici e spesso è anche difficile decifrare cosa vogliono che sia fatto di preciso i politici, specie in Italia dove le Leggi sono sempre largamente interpretabili e ci si affida sempre a qualche circolare interpretativa. Poi ci sono anche le ambizioni personali: forti delle loro competenze, per molti tecnici è difficile resistere alla tentazione di fare i politici e anche i politici hanno le loro idee tecniche sul come dovrebbero funzionare le cose. In genere quando i tecnici tentano di fare i politici gli… read more →
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