Quest’anno si celebrano i 70 dalla Liberazione, il 25 aprile 1945, a cui seguirono la scelta per la repubblica e una nuova Costituzione. La Resistenza armata del popolo italiano durò circa 20 mesi, a partire dall’8 settembre 1943, anno in cui l’Italia cambiava fronte e diveniva terreno di occupazione dei nazifascisti, fino alla primavera di due anni dopo. Per chi ha vissuto come me l’infanzia e l’adolescenza nel periodo delle stragi di Stato e del terrorismo nero, la Resistenza e l’Antifascismo rappresentarono un mito. Ricordo che il mio primo libro non di scuola fu proprio sulla “Storia della Resistenza italiana” di Roberto Battaglia. Avevo quattordici anni. Ancora ci sono le sottolineature a penna rossa per le – tante – parole che non capivo. In seguito l’antifascismo divenne anche un problema attuale e quotidiano, e forse fu per me una fortuna vivere in una realtà di provincia come Livorno e non… read more →
Sembra che Orson Welles, famoso attore e registra americano scomparso ormai 30 anni fa, abbia detto una volta: “In Italia ci sono 50 milioni di attori, e i peggiori stanno sul palcoscenico.” Non credo che Welles nutrisse sentimenti anti italiani, sicuramente gli sarà piaciuta la nostra cucina, l’opera lirica che il mondo ci invidia, e magari gli saranno piaciute anche le belle donne italiane… Questa sua spiacevole osservazione ha sicuramente anche un significato politico che, a ben vedere, rivela un interessante risvolto: ci scegliamo i peggiori rappresentanti per farci governare, quelli sul palcoscenico sono insomma peggiori di quelli in platea, e su questo dobbiamo dire che l’aveva proprio azzeccata. Le recenti esternazioni di Mr Reds governatore di Toscana a proposito delle “case agli immigrati” confermano questo nostro pessimo gusto nello sceglierci gli uomini di governo. La sua è una pessima battuta in una commedia che va avanti ormai da troppo, la… read more →
Chi sostiene che esprimere democraticamente nelle urne il proprio voto non serva a nulla dice una cosa errata (ed a volte mente subdolamente). Il voto non serve a creare chissà quali sconvolgimenti (per quello ci vogliono le rivoluzioni con il terrore, il sangue e le forche), ma a dare un segnale al sistema politico ovvero quali sono i confini etici e morali oltre i quali non si può andare perché ritenuti inaccettabili dall’opinione pubblica, al di là del discorso della liceità o meno delle azioni poste in essere (per quello ci sono i giudici ed i tribunali). I Partiti organici alla Casta che detiene il potere in Italia lo sanno e fanno di tutto da anni per scoraggiare il voto ed aumentare la soglia delle astensioni. Si continua a votare su cartaceo obbligatoriamente nella sede di residenza, nessuna apertura al voto elettronico o per posta che consentirebbe a tantissimi giovani… read more →
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